lunedì 7 marzo 2011

e se domani avete voglia di festeggiare fatelo pure io non ho proprio nulla da festeggiare!


Dopo aver letto gli ultimi sconfortanti articoli sulla nostra condizione di donne e mamme:

Un po' di amarcord...

La calle parlante
di Emanuela Citterio - pubblicato il 06 Dicembre 2002

Un itinerario attraverso angoli antichi, per far parlare chi conosce davvero Venezia e la sua vita. È la proposta di una guida speciale. Seguiamola

Per conoscere i veneziani bisogna scendere dal ponte di Rialto. Lasciate per un attimo la fiumana di turisti che vi sospinge. Prendete per Riva del Vin, fino al tribunale. Vi ritroverete nel mercato del pesce. In mezzo alle schermaglie fra gli imbonitori e la gente che si ferma alle bancarelle». Primo, perdersi A farci da guida alla scoperta di una Venezia fuori dalle solite rotte è Giosella Di Felice, 32 anni, veneziana di adozione. «I veneziani hanno sviluppato una specie di difesa nei confronti dei grupponi di turisti che arrivano, vedono, comprano e se ne vanno», ammette. Originaria di Terni, Giosella ha sposato la città lagunare. Nel senso letterale del termine. «Ho conosciuto mio marito in aeroporto. C’era un ritardo, abbiamo litigato. Nel giro di dodici mesi ho cambiato città e lavoro, e ci siamo sposati». Esperta di sviluppo urbano sostenibile, Giosella è ora vicepresidente del Forum per la Laguna, un’associazione non profit nata nel 91 per la salvaguardia ambientale e lo sviluppo di Venezia e della laguna. Tra le iniziative del Forum c’è anche la cooperativa sociale RiViviNatura, formata da appassionati, operatori naturalistici, studenti, marinai e pescatori. Che propongono itinerari alternativi per far conoscere una delle città più visitate al mondo, e un ambiente lagunare che col turismo mordi e fuggi passa inosservato. «Il modo migliore per visitare Venezia è perdersi». Beh, per essere una guida, Giosella dà consigli abbastanza strani. «Chi arriva a Venezia per la prima volta viene preso da una specie di ubriacatura», spiega. «Di fronte a tante cose belle, la tentazione è quella di volerle afferrare in poco tempo. Ci si immette nella scia di turisti con il naso per aria e si fa una bella carrellata di tutto». Il ponte delle Guglie «Venezia è una città in cui è facile perdersi ma anche ritrovarsi. Si possono scoprire itinerari alternativi, come quello che da Lista di Spagna passando per il ponte delle Guglie porta al ghetto ebraico. Anche qui il consiglio è quello di perdersi: è il solo modo per scoprire uno dei quartieri più interessanti di Venezia». Secondo Giosella c’è poi una virtù indispensabile per chi vuole conoscere davvero questa città: la pazienza. «Per visitare Venezia bisogna ritornarci più volte. Non si può vedere tutto, e allora vale la pena buttare quest’ansia alle spalle». Giosella svela un altro segreto: parlare con le persone che a Venezia ci vivono. «Invece di limitarsi a comprare i souvenir, per esempio, ci si può spingere a vedere cosa ci sta dietro», dice. «Nei miei giri passo sempre davanti a un doratore di candelabri. Mi piace portarci i turisti, perché possono ammirare l’abilità della sua tecnica nell’applicare le foglie d’oro. Anche al museo del merletto mi fermo volentieri: c’è una vecchina abilissima, che è delizioso sentir raccontare». Per vivere questi aspetti della città a volte è necessario prepararsi prima. La maggior parte delle fornaci di Murano, per esempio, ha stabilito orari precisi in cui gli artigiani sono disponibili a parlare con i visitatori e a mostrare loro l’arte di lavorazione del vetro. «Lo stesso vale per i luoghi d’arte e di storia», continua Giosella. «Non tutti sanno che a San Marco ci sono visite gratuite organizzate direttamente dal Patriarcato di Venezia, che spiegano i mosaici e la concezione che ci sta dietro. O che sull’isola di San Francesco del deserto i monaci che la abitano fanno da guida». info: Forumlaguna.com Camminare e dormire Andar per ombre è il giro dei Bacari, le osterie tipiche dove si beve lo Spritz fatto con acqua gassata, vino bianco, ghiaccio, scorza di limone e Aperol. Il “classico” della tradizione veneziana è bere lo Spritz all’ombra del campanile di San Marco (da qui... «andar per ombre», dove ombra sta per bicchiere). Ospitalità La offrono spesso anche gli ex conventi (San Nicolò al Lido, tel. 041526024, Abbazia di San Giorgio Maggiore, tel. 0415227827). Per i giovani: Ostello di Mira, tel. 0415679203. Venezia si può raggiungere in poco tempo anche da Mestre, dove gli alberghi sono molto meno cari. Agriturismi Svegliarsi in agriturismo è un’alternativa alla folla e un modo per conoscere da vicino l’ambiente della laguna. Sull’isola del Lido, c’è Le Gazzette (tel. 041731078; da 38 a 47 euro per notte). Giardini Grazie alla manifestazione Giardini aperti, organizzata dall’associazione non profit Wigwam Club, si possono visitare (solo alcune domeniche all’anno) i giardini nascosti delle ville e dei palazzi di Venezia. (Info e prenotazioni: Wigwam Club Giardini Storici Venezia, tel. 041610791). Oasi naturalistiche C’è quella di Ca’ Roman, nell’ estrema punta dell’isola di Pellestrina. È nata per iniziativa della Lipu - Lega italiana protezione uccelli. La cooperativa Linosa organizza itinerari naturalistici e di educazione ambientale nell’oasi (tel. 041932003).

Fonte dell'articolo: VITA.it
Indirizzo web dell'articolo:
http://beta.vita.it/news/view/20655